W LA SCUOLA!!!

Si leggeva SCUOLA sulla targa della facciata principale dell’edificio. Ora non si legge più. Ripristinare la scritta è un dovere di tutti noi.

 

 

 

LA SCUOLA!!!

Come possiamo parlare di paese moderno e avanzato quando per ripristinare una semplice scritta “SCUOLA”, e dico ripristinare non creare ex novo, possono passare mesi se non addirittura anni? Qualcuno ricorderà la polemica di qualche mese fa, quando alla mia richiesta di rendere nuovamente visibile la scritta SCUOLA sulla facciata della scuola di Oltrerai, le varie Istituzioni competenti si sono palleggiate il problema, come si dice, da Ponzio a Pilato, tanto da indurmi a sollecitare una petizione agli alunni; petizione che ha ottenuto grande successo tra gli alunni, ma che ha suscitato scandalo tra le istituzioni, appunto, che vi hanno voluto vedere le intenzioni che non c’erano. Sta di fatto che, a tutt’oggi , nessuno ha ancora eseguito quel banalissimo lavoro che avrebbe già trovato tra i privati più di un esecutore. 

Appurato comunque che l’intervento sarebbe appannaggio del Comune, mi sento di invocare l’art. 97 della Costituzione, laddove si tratta del Principio di buon andamento dell’organizzazione dell’amministrazione dello Stato che deve essere tale da garantire l’erogazione di servizi pubblici efficienti e rispondenti a un criterio di economicità (l’amministrazione statale deve procurarsi le risorse necessarie con il minimo dispendio di mezzi). Da qui si accede al “principio di sussidiarietà” dove per economicità e risparmio di spesa il privato si fa parte diligente per rendere decoroso e più fruibile un bene pubblico a tutto vantaggio della collettività.

Ci stiamo occupando di piccoli problemi, ma importanti, perché abbellire, rendere piacevoli e confortevoli i luoghi in cui viviamo è un diritto e un dovere di tutti. L’etica della politica ci dovrebbe spronare a tali comportamenti, sembra invece che, spesso, le istituzioni alzino barriere tra loro e il cittadino. 

Desidero, anche in questa occasione, ribadire il concetto dei sani principi da trasmettere alle nuove generazioni, visto che qui siamo proprio a SCUOLA.

Ringrazio  l’avv. Raffaele Addamiano e la signora Gigliola Basili per la collaborazione.

La frana dei “Paradisi”

 A cinque anni dall’evento la strada è ancora interrotta

 

C’erano due strade che portavano ai Paradisi, la nostra località situata più in alto, una percorribile solo da mezzi fuoristrada, l’altra, invece, percorribile dalle auto, pertanto la più frequentata e per la maggioranza l’unica possibile. La caduta di una frana, circa cinque anni fa, ha interrotto proprio quest’ultima strada, isolando, di fatto, la località. Immediatamente dopo l’evento sindaci e assessori si sono sperticati in promesse e progetti di vario genere, tutti finalizzati, naturalmente a ripristinare la viabilità e a riportare la normalità in tempo record. E’ trascorso un lustro e la frana è ancora lì ad occupare quel tratto di strada e a mantenere l’isolamento de “i Paradisi”, quasi una metafora che ci  indica le difficoltà che si incontrano nella vita per raggiungere la beatitudine.

Ma, fuor di metafora, rimane l’ignavia delle istituzioni, l’ennesima constatazione di promesse disattese. Alcuni cittadini di Arsiè di Ponte nelle Alpi si sono consultati, insieme abbiamo valutato la situazione e siamo giunti alla conclusione che, anche se animati da tanta buona volontà, con i pochi mezzi a nostra disposizione, non saremmo in grado di eseguire i lavori di ripristino della strada bloccata, ma possiamo muoverci con azioni dimostrative al fine di sensibilizzare chi di dovere.

I “gilet arancioni” sono entrati in azione come dimostrano le foto e l’articolo in essere, questo è il primo step di un martellamento che dovrà trovare in breve tempo le risposte concrete.

Per il momento ci fermiamo in attesa di un riscontro, ma prontissimi a ripartire.

 

Il Gazzettino del 26 marzo

 

 

La partenza..

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